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NAPULE '70

Chille de la balanza
NAPULE ‘70
di e con Claudio Ascoli
e con la partecipazione di Sissi Abbondanza
voci Antonia Cerullo, Bartolo Incoronato, Sissi Abbondanza, Matteo Pecorini
musiche Dario Ascoli, Alessio Rinaldi
scene e costumi Sissi Abbondanza, Paolo Lauri
disegno luci Renato Esposito
video Dario Trovato
suoni e video mapping Matteo Pecorini
elaborazione musiche, suoni e voci Gabriele Ramazzotti
foto di scena Paolo Lauri
luci Teresa Palminiello
suono Francesco Lascialfari

Ritorna a Napoli a Galleria Toledo da venerdì 8 a domenica 10 ottobre uno spettacolo già di culto: parliamo di “Napule ‘70” dei Chille de la balanza, storica compagnia napoletan-fiorentina del teatro di ricerca italiana, diretta da Claudio Ascoli. Lo spettacolo debuttò al Napoli Teatro Festival Italiana nel luglio 2020.
Così Massimo Marino presenta la compagnia: “La storia dei Chille de la balanza, da Napoli nei primi anni Settanta a Firenze e agli ambienti dell’ex manicomio di San Salvi, narra per frammenti un’epopea del teatro italiano degli ultimi cinquant’anni, e più in generale l’epopea di un certo tipo di teatro italiano. Esemplifica una scena che rifiuta di mettersi su un palcoscenico a re-citare un testo, e che configura la sua azione come viaggio, come uno di quei cammini che si facevano un tempo, quando non esisteva internet, quando non si avevano tutte le tappe già prenotate alla partenza. È la storia di un mettersi per strada con uno zaino, possibilmente leggero, e con molte curiosità e tanti desideri, per lasciarsi anche un po’ prendere dalla strada, accettarne le sorprese, seguire le deviazioni interessanti, scoprire luoghi, cose, incontri inaspettati, soprattutto per scoprirsi”.
“Napule ‘70”, dopo il debutto fu costretto a fermarsi causa pandemia. Ciò nonostante da esso sono nati un libro con lo stesso titolo – Napule ’70 - a cura di Matteo Brighenti e dello stesso Ascoli, e un docufilm – Riflettendo Napule ’70 - firmato da Marco Triarico.
Sullo spettacolo, Brighenti precisa: “Gli anni ’70 e i suoi 70 anni. È molto più di una semplice inversione di parole. Per Claudio Ascoli Napule ’70 racchiude il tempo di una vita, pensata e vissuta a teatro come atto di ribellione, di rovesciamento, di rivoluzione dell’ordine costituito. Personale, perché collettivo. E viceversa”. Giulio Baffi osserva: “La verità? Ho provato un’angoscia forte, fortissima, e una tenerezza infinita. Come a dire: gli anni sono passati, ma non sono passati. Le illusioni rimangono la necessità di questa poetica così disperata, di grande solitudine. C’è dentro il desiderio di stringerci come generazione per ritrovarci. L’interrogativo è se sia oggi ancora possibile farlo su queste urgenze.” E non è un caso che Michele Di Donato intitoli la sua bella recensione “Venire da ieri, parlare di oggi, guardare a domani.” Infine, in una recente riflessione critica, Simone Siliani annota: “Uno spettacolo che illumina su un pezzo di storia del nostro paese e del teatro: gli anni ‘70 che hanno prodotto speranze e frutti, in parte delusi, ma in parte ancora vivi. Lo spettacolo dà conto in modo poetico, crudo, scarno, eppure commovente di questa parabola. Certo, c’è la storia di Ascoli, di teatrante da tre generazioni ma c’è soprattutto la storia di un decennio in cui tante utopie sono state bruciate, ma sono pur state concepite, date alla luce e continuano a produrre ostinatamente vita”.
Così poi in prima persona Ascoli racconta il suo spettacolo: «Settembre 1973: a Napoli il colera. Sono le cozze, ’e còzzeche ad essere incolpate. Negli stessi giorni una giovane compagnia sta risistemando a Port’Alba uno scantinato che di lì a pochi giorni diventerà il Teatro, Comunque.: sì… con la virgola e il punto, come a sottolinearne la necessità!».
La compagnia si chiamava e si chiama Chille de la balanza. La fonda e la guida Ascoli, ultimo rampollo di una famiglia di teatranti napoletani. Sono i magici anni ’70 di Napoli che si chiudono il 23 novembre 1980: il terremoto. I Chille trovano casa in Toscana nel 1985 e dal 1998 a San Salvi, l’ex-manicomio di Firenze, dove inventano una Residenza teatrale con ad oggi oltre 600.000 presenze.
E arriviamo al 2020: nasce Napule ’70, uno spettacolo di e con Claudio Ascoli e con Sissi Abbondanza che parte proprio dagli anni ’70 a Napoli, un emozionante-divertente incontro tra corpi di allora e di adesso: “Le cose più belle non sono quelle che hanno senso, ma quelle che hanno sensi, che ti prendono il corpo, nella totalità”.
E ora che fare, dopo il lockdown, nell’imperante distanziamento non solo fisico ma sociale che ci spinge a scegliere tra Vita e Sopravvivenza?...

 

 
Lo spettacolo, a capienza ridotta, si svolgerà nel pieno rispetto delle normative anti-Covid con obbligo di indossare la mascherina per tutta la durata della rappresentazione.
Sarà possibile entrare in sala solo se in possesso di green pass secondo le disposizioni del decreto legge 23 luglio 2021 n. 105 e salvo le eccezioni previste dalla normativa vigente e debitamente documentate.

 

 

ORARI
venerdì e sabato ore 20.30
domenica ore 18.00

 

COSTO DEL BIGLIETTO

  • intero 15 euro
  • ridotto 12 euro (per convenzionati e over 65). Consulta QUI la nostra lista di convenzioni
  • giovani under 35 : 10 euro

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