CINEMA

 

Doppio Sogno XXI Edizione| IL RAGAZZO SELVAGGIO (L'Enfant Sauvage)

Doppio Sogno XXI Edizione| IL RAGAZZO SELVAGGIO (L'Enfant Sauvage)

martedì 13 luglio ore 20.30 - VILLA PIGNATELLI

 IL RAGAZZO SELVAGGIO (L'Enfant Sauvage)

regia François Truffaut  

Francia – B/N - 1970 - 85 min.

Introduce Alberto Castellano, saggista e critico cinematografico 

 

 

La sensibilità è un elemento che caratterizza lo sguardo attento di François Truffaut, che si traduce perfettamente nella poetica delle sue opere cinematografiche legate all’infanzia. Un film del 1970 è tra questi. Il Ragazzo Selvaggio è la ricostruzione di una storia vera, basata sui diari Memoire e Rapport sur Victor de l'Aveyron del medico Jean Itard, interpretato dallo stesso Truffaut, che riporta il rinvenimento, avvenuto nel 1801 in una foresta della provincia francese, di un ragazzino di circa 12 anni, cresciuto in isolamento da ogni contesto umano.

 Girato in bianco e nero, con la fotografia di Néstor Almendros e con il giovanissimo gitano Jean Pierre Cargol nei panni di Victor, il film narra del percorso compiuto dal dottor Itard per avviare a una progressiva educazione il “ragazzo-lupo”, privo di ogni forma di comunicazione verbale di cui il piccolo protagonista ignora anche i fonemi più elementari;  mette in evidenza, allo stesso tempo, l’inadeguatezza della società civile di quel tempo che, incapace di trovare risposte e soluzioni, reputa Victor un idiota e lo interna in un istituto per sordomuti. Siamo di fronte a un essere fuori dal tempo, dal carattere mitologico, incontaminato e libero da convenzioni, che agisce in armonia solo con l’ambiente naturale in cui si è evoluto, non formato ad acquisire la logica convenzionale del «senso comune» ottocentesco. 

La vicenda di Victor – condizione comune a altri bambini ferali, e simile a quella dei ragazzi rapiti e cresciuti in regimi di segregazione rigorosa – è una riflessione riconducibile al concetto di diversità, che distingue il disadattamento dall’alterità di status. Ne deriva un’affascinante indagine sul cosa ci rende umani, che si articola comparando lo sviluppo dei sistemi logico-cognitivi di persone inserite in contesti socialmente evoluti, come quello del dottor Itard, con quello di individui, come il “ragazzo selvaggio”, ai quali è stato precluso l’accesso ai sistemi formativi fondamentali, a partire dalla fase elaborativa del linguaggio verbale e non-verbale appreso attraverso i genitori subito dopo la nascita. 

Come si arriva alla costruzione delle strutture relazionali e di comunicazione nella società degli uomini? Quanto in noi, animali sociali umani, è istintivo, quanto fisiologico, quanto è codice culturale la trasmissione del sapere, cosa ci rende diversi dalle altre specie animali e, non ultimo, quanto abbiamo ancora in comune con esse? Resta da domandarsi quanto ci fosse di errato in Victor, con gli elementi di sopravvivenza a lui forniti da Madre Natura, rispetto agli educati fanciulli allevati dentro il consorzio umano.

 
 
Prezzo: 5 euro
 
PRENOTAZIONE CONSIGLIATA

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[i biglietti prenotati saranno acquistati ad apertura del botteghino, la sera stessa dell'evento]

 

Luogo
Villa Pignatelli
Riviera di Chiaia, 200 - 80121 Napoli