dal 22 al 25 maggio 2025
PROJETEN (LU), Galleria Toledo produzioni con il sostegno di Neimënster - Centre Culturel de Rencontres - Abbaye de Neumünster (LU) e Ministero della Cultura del Granducato di Lussemburgo
BARBABLÙ (I. Paura)
concetto, regia, drammaturgia e testo Stéphane Ghislain Roussel
con Alessandra D’Elia e Julien Ségol, basso lirico
ambiente visivo e costumi Théo Pézeril
creazione sonora Emilie Mousset
luci Lucio Sabatino
assistente alla regia Luca Cristiano
film: Georges Méliès, Barbe-Bleue (Barbablù), 1901, musica di Mathieu Ophanin
musica: Guy Ropartz, 2 lied su poesie di Heinrich Heine ; Béla Bartok, 2 estratti dall’opera lirica Il Castello di Barbablù
musicisti per i pezzi di Guy Ropartz (musica registrata) : Aurélie Anslot, Aram Diulgerian, Laurène Schuller, Clara Szu-Yu Lin, Annie Vander Linden Kraus
trascrizione della musica orchestrale di Béla Bartók: Jean-Sebastien Noel
foto di scena Matteo Magnoni
foto manifesto Théo Pézeril
Il regista ringrazia tutta la squadra artistica e Galleria Toledo, in particolare Alessandra d’Elia per la bellissima complicità e amicizia e anche Rosario Squillace.
« I nostri corpi di donne sono castelli di fantasma e voglio essere io la padrona del castello. »
Spettacolo pluridisciplinare e itinerante, Barbablù (I. Paura) propone di interrogare la contemporaneità del mito di Barbablù attraverso il prisma della paura e della violenza sulle donne. Liberamente ispirata a diverse versioni del racconto – dalla fiaba di Perrault ai testi contemporanei, passando per il film di Méliès – la forma mette in dialogo teatro, opera e arti visive in un percorso in cui il carattere immersivo si intensifica attraverso una concezione di arte totale.
Strutturata in un prologo, tre atti e un epilogo, la drammaturgia, basata su un nuovo testo (in italiano) dell'autore e regista Stéphane Ghislain Roussel, trascina il pubblico in una traiettoria che non smette mai di scrutare il voyeurismo e di interrogare, da angolazioni diverse, la responsabilità individuale e l'inazione collettiva. Lo stile narrativo contemporaneo, nutrito sia di simbolismo che di espressionismo, accentua il percorso della protagonista, che passa dal colpo di fulmine al disincanto fino all'angoscia paralizzante. Gli estratti d’opera, la creazione sonora di Émilie Mousset e l’ambiente visivo e olfattivo concepito dall’artista Théo Pézeril si intrecciano per creare un vero e proprio huis clos.
Poco a poco, il teatro si trasforma in castello, i camerini diventano l’antro dell’orrore, il canto e poi le grida prendono il sopravvento e cancellano ogni possibile traccia di linguaggio razionale. Quale potere ha ancora la parola nella nostra epoca? Come evocare e trascendere la paura (qui, a teatro)? Sono queste alcune delle domande che guidano la ricerca scenica. Se Barbablù è il nome, spesso subdolo e nascosto, di tante figure dell'eteropatriarcato che oggettificano e violentano i corpi delle donne, annientando ogni possibilità di uguaglianza, la vittimizzazione della donna o la redenzione del mostro non sono le parole conclusive del nostro Barbablù. Qui, al contrario, un'inversione finale dei rapporti di forza conduce a un empowerment della donna.
ORARI
giovedì ore 20.30 (1 TURNO)
venerdì ore 19.00 (1 TURNO)
sabato ore 19.00 e 21.00 (2 TURNI)
domenica ore 18.00 (1 TURNO)
PRENOTAZIONI
È possibile prenotare i biglietti via email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
in prevendita tramite Azzurroservice