da Antonio Petito
drammaturgia e regia Laura Angiulli
con
Mariano Rigillo, Anna Teresa Rossini, Agostino Chiummariello, Michele Danubio
Alessandra D' Elia, Angela de Matteo, Francesca Florio, Roberto Giordano, Toni Fornari
Marcello Romolo e Tonino Taiuti
musiche Rino Alfieri
impianto scenico Rosario Squillace
collaboratore scenografo Renato Esposito
costumi Mauritz Slabbert
luci Cesare Accetta
assistente alla regia Flavia Francioso
responsabile tecnico Luigi Agliarulo
Coproduzione Fondazione Campania dei Festival – Napoli Teatro Festival Italia, Galleria Toledo
fotografie di Renato Esposito
L’intreccio si snoda secondo i canoni tipici della pièce giocosa. Tutto parte dall’impedimento di un’azione che mette in moto l’azione: un matrimonio che non s’ha da fare.
Una giovane e graziosa fanciulla, viene promessa in sposa dal padre ad un vecchio signorotto danaroso detto O’Paparascianno , ma il cuore della ragazza appartiene a Frongillo e sogna di convolare con lui a giuste nozze. Ad aiutare i due giovani a coronare il loro sogno d’amore sarà Pulcinella, qui nelle vesti del capo musico della banda del paese.
I ritmi incalzanti del linguaggio dialettale e la mimica espressiva dei personaggi, concorrono a creare una messa in scena rispettabile e rispettosa nei confronti del testo originale.
Centrale è la figura di Pulcinella, a cui con grande esperienza dà voce e corpo Mariano Rigillo. Rigillo porta in scena la maschera napoletana per eccellenza, senza cadere nel rischio dell’interpretazione “macchiettistica”., al contrario riesce a connotarla di un’autentica sensibilità (vedremo un Pulcinella che cede alle emozioni del cuore ed alle tentazioni della carne).
I personaggi cosiddetti di “contorno” sono in realtà parte integrante della commedia, uno su tutti il personaggio dell’Avvocato Tartaglia che tiene il ritmo recitativo con grande enfasi e poliedricità.
I due atti recitativi scorrono piacevolmente sotto gli occhi di un pubblico divertito, che diventa complice degli equivoci e i sotterfugi che si snodano in scena.